Extractions: tutto Altre caratteristiche del prodotto: Larghetto in si minore eseguito al violino da Joseph Szigeti e al piano da Henry Bird; Adagio e Allegro eseguito al violino da Emanuel Feuermann e al piano da Franz Rupp; Chaconne in sol eseguita al pianoforte da Edwin Fischer; Concerto grosso Op. 6 n. 10 in re minore diretta da Felix Weingartner; Dank sei dir , Herr eseguita al violino da Emanuel Feuermann e Mischa Elman, al piano da Rudolf Serkin, con il soprano Hulda Lashanska; Il fabbro armonioso: aria e variazioni eseguita al piano da Walter Gieseking; Il fabbro armonioso: aria e variazioni eseguiti al pianoforte da Sergej Rachmaninoff; Suite n. 3 in re minore eseguita al pianoforte da Edwin Fischer; Sonata n. 4 in re eseguita al violino da Joseph Szigeti e al piano da Nikita Magaloff; E ancora...
Extractions: Music on TnT Editoriali Monografie Recensioni ... La Posta di Music on Tnt Arturo Benedetti Michelangeli; è con un certo timore reverenziale che mi accingo a parlare del conc. n° 1 op.15 in do maggiore per pianoforte e orchestra di L. van Beethoven, timore causato dalla statura artistica del solista giustamente considerato il pianista del secolo. Parlare di Michelangeli per chi come me ama la musica classica (in special modo il pianoforte classico) è come parlare dei Beatles per un'amante del rock, si rischia di scadere nella retorica di frasi già lette, di considerazioni già fatte, quindi mi limiterò come mio solito, a recensire le MIE impressioni, come penso che facciano la maggior parte dei lettori di Music on Tnt. Questo concerto, non è cronologicamente il primo, ma il secondo (il terzo se si considera una composizione di Beethoven giovane), fu scritto per la prima volta nel 1795 e rielaborato definitivamente nel 1800; Beethoven lo presentò per la prima volta il 2 Aprile 1800, assieme ad una sinfonia di Mozart e ad un'aria della "Creazione" di Haydn. Ascoltando il CD, m'immagino un Beethoven giovane nel pieno del vigore fisico e artistico, questo perché il concerto nel suo primo movimento, è segnato da un tumultuoso susseguirsi di virtuosismi del solista contrapposti ad un'orchestra caratterizzata da un evidente lirismo, l'entrata del solista è netta, se nei primi minuti l'orchestra quasi sembrava voler soppiantare il piano, dopo ne è soggiogata, al punto da lasciare al pianista la massima libertà espressiva, il primo brano è molto coinvolgente, ricco di dinamica ed energia riesce a trascinare chi lo ascolta in un mondo d'accordi, sforzati, scale e repentini cambi di ritmo, che solo un pianista eccezionale sa esaltare. Il finale di questo pezzo è un crescendo d'emozioni, un monologo entusiasmante del solista, completo d'attimi di pura tensione emotiva, praticamente travolgente.